UNA STORIA
- eglecostantinopoli
- 1 ago 2014
- Tempo di lettura: 1 min
L’enorme balena bianca fluttuava nell’oceano e non sapeva dove andare. Il destino non era mai stato malvagio con lei e le aveva sempre dato quel poco che le bastava per essere serenamente annoiata. Ed era così che la balena voleva restare.
Ma i desideri vuoti raramente vengono esauditi e un giorno un rosso intenso si impossessò del nero delle onde. Un uomo era arrivato ed aveva arpionato la famiglia delle balene, trasformandole in enormi fantasmi mollicci.
La balena bianca si dissolse gradualmente in plancton.
Fu quel plancton ad alimentare i pesci e a farli crescere, furono quei pesci che sfamarono l’uomo e lo fecero invecchiare. Fu quell’uomo che non riuscì mai a dimenticare la strage di quegli esseri magici ed enormi, quel rosso e quel bianco di morte, quel sapore di amaro e di schifo, quella vergogna. Fu quell’uomo che non poté fare altro che ricordare.
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